Conferenze UTEN: Nei e macchie solari, le lesioni pigmentate della pelle
Si è tenuta sabato scorso al chiostro di San Domenico la prima delle due conferenze medico-scientifiche organizzate dall’Università della Terza Età di Noci. Appuntamento che ha visto assoluta protagonista la pelle e le lesioni pigmentate.
Ad introdurre l’argomento, dopo i saluti del presidente UTEN Cesareo Putignano, è Nicola Simonetti, medico-giornalista che ha illustrato alla folta platea presente storia e significato dei nei, sia sotto il profilo storico che sociale. Dalle dame del ‘600, ai signori del 1800, fino alle dive dei nostri giorni, il neo non è visto solo come allegoria di sogni e illusioni ma come un vero e proprio strumento di seduzione. Basti pensare che il neo dislocato al bordo delle labbra viene definito “tirabaci”.
Scientificamente il significato è completamente diverso. Però il link è servito per favorire la lectio sulla dermatologia della dottoressa Lucia Lospalluti. Figlia d’arte, la dottoressa Lospalluti è partita dalla presenza e conformazione dei nei per meglio spiegare come questi possano trasformarsi in melanoma. E qui viene a valersi il ruolo del dermatologo. Grazie agli strumenti scientifici come il dermatoscopio il medico è in grado di valutare forma e grandezza del neo e tenerlo sotto controllo per vederne l’evoluzione e così constatarne l’effettiva patologia.
Altro tipo di lesioni sono dovute alle macchie solari. Queste possono creare effetti dannosi anche a distanza di anni dall’esposizione e per tali ragioni è consigliabile cercare di evitare scottature soprattutto in età giovanile. Un recente studio ha dimostrato come siano gli uomini più soggetti a fenomeni di lesioni pigmentate rispetto alle donne, le parte più colpita sarebbero il torace e la testa, mentre le gambe nel gentil sesso.
La prossima conferenza medico-scientifica è in programma sabato 28 gennaio alle 18.30 sempre al Chiostro di San Domenico.